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... sei DISTURBATA o STAI DISTURBANDO?

Ed eccomi qui, con la mia vita sempre uguale, mi alzo già stanca alla mattina, corro in ufficio, mangio un panino alla scrivania o faccio qualche telefonata, corro al doposcuola, corriamo ad atletica o a casa a fare i compiti. Preparo cena, zaini e merende per l'indomani, sistemo la cucina, infilo i gemelli a letto e con le poche forze che rimangono mi fiondo nel letto nel tentativo di leggere un libro, guardare un film o scrivere! Scrivere? Si per il blog. E fin qua niente di strano; sono una delle tante che vorrebbe farcela con il blog, che vorrebbe vivere di scrittura e creare una community di persone interessate a ciò che dico.

Tutto normale se non fosse che questa improbabile blogger di viaggi e non solo, ossia la sottoscritta, ha 50 anni, una vita tutta in salita, una buona esperienza in campo contabile, ma che vorrebbe gettare tutto alle spalle e dedicarsi ad altro!

Perché arrivare a 50 anni e desiderare di vivere facendo ciò che più ti piace non dovrebbe essere solo un sogno, ma dovrebbe essere una possibilità. Ma quello che capita, spesso, è sentirsi dire che sei in piena crisi di mezza età, che sei andata un pò fuori di testa. E’ come se dopo gli anta (cinquanta) fossi arrivata a destinazione. A questo punto ti sentirai dire che sei DISTURBATA o STAI DISTURBANDO! 

Per la nostra cultura puoi essere solo due cose: o sei  uscita di testa ( poi qualcuno ci aggiunge la menopausa) oppure stai disturbando gli equilibri della società, della famiglia, del luogo in cui lavori. In realtà stiamo dando fastidio, devi occupare poco spazio, qualcuno tenta  pure di convincerti che non sei così brava!

Dopo anni di corse tipo un maratoneta vorrei alzarmi al mattino con calma, portare i figli a scuola, andare a camminare, fare pilates, giocare a golf, gestire la casa, cucinare e scrivere, scrivere tanto! Vorrei far sentire la mia voce, fare qualcosa di concreto per la società, portare avanti dei progetti che possano migliorare la vita degli altri.

Ma a quanto pare sembra che sia un lusso! Ho iniziato a lavorare a 18 anni, poi il praticantato in uno studio e poi sempre e solo  lavoro. Ero giovane, tutta una vita davanti, i sogni e le speranze di chi la vita la deve ancora affrontare, tante idee, ambizioni.

In una sera d'estate, verso le venti stavo terminando un lavoro in ufficio e pensai sorridendo: " ho iniziato a lavorare presto ma in compenso mi godrò la pensione da giovane". 

Sbagliavo: il mio estratto conto contributivo mi propone una pensione anticipata all'età di 68 anni e di vecchiaia a 69, con una ipotesi di importo di pensione lorda che ogni anno diminuisce sempre di più e sempre che io lavori percependo una certa retribuzione, per un certo numero di  ore, con i capelli lunghi, senza prendere chili e sorridendo sempre ai clienti! 

Ho sbagliato qualcosa nelle previsioni? Direi di sì. 

Ed eccomi qua: una donna di mezza età che ha lavorato per buona parte della vita per una pensione inadeguata e che non può decidere di mollare il suo mediocre lavoro per dedicarsi ad altro!!! Sto delirando? Probabile ma probabilmente questo era il tassello mancante da aggiungere a quello status di essere donne, retribuite in media meno rispetto agli  uomini, che devono scegliere tra essere donne o essere mamme, che devono rinunciare al lavoro per i figli e rinunciare ad essere ambiziose, che non possono chiedere lo smart working anche se c’è una legge che lo prevede,  che dal secondo lavoro in poi (casa, figli, anziani) non sono  retribuite.

Altro che pensione a 70 anni, dovrei essere già pronta con le valige per portare le mie belle chiappe ai Caraibi con una mazza da golf da una parte e il mio taccuino per appunti dall’altra!!! Ma visto che qualcuno, a quanto pare, in passato ha goduto di pensioni e agevolazioni (senza aver versato abbastanza contributi per pagarsi la pensione), noi quelli nati dalla fine degli anni ‘60 in poi pagano dazio!!!

Ma mi vedete rincoglionita a 70 anni mentre importo fatture elettroniche, incolonnate dentro a piccole caselle, mentre il telefono suona, i clienti si lamentano e i giovani colleghi ti guardano come quello che non molla la scrivania per fare posto agli altri?

Io no ma se non cambieranno le cose … c’est la vie!

 

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