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... ognuno di noi può contribuire con piccoli gesti quotidiani ... Io ho cominciato a darne voce, avete voglia di farlo con me?

Questo post è senza foto; non è un errore ma una scelta, anche perchè sarebbe stato difficile trovare un’immagine adatta, ecco forse un foglio bianco in attesa di essere scritto.
So che andrò probabilmente contro corrente, perchè se hai un blog e scrivi cerchi sempre di essere “leggero”.

 Oggi non parlerò dei miei amati viaggi ma di argomenti attuali.
Non voglio dire che i “grandi “ del mondo siano indifferenti, non voglio neanche pensarci che possa accadere. Ma è certo che può sembrare di poco conto quello che viene fatto in talune circostanze.
Parlo della guerra in Siria, che ha travolto e ucciso centinaia di vittime innocenti tra i civili tra i quali i bambini. I bambini si quelli che rappresentano l’innocenza, la purezza e il futuro.
I bambini che comunque vada saranno le vittime per eccellenza, deturpati della loro infanzia, orfani dei genitori, nei loro occhi rimarranno per sempre impressi le brutture della guerra, della paura, della fame, del dolore, mentre per molti sui loro corpi i segni delle armi.
Ci consideriamo così evoluti e civili, ma non siamo ancora stati capaci di fermare le guerre. Tempi moderni ma poi ...
Anche quelle dettate dai più buoni propositi, per esempio per liberare i popoli dalle dittature, hanno lasciano sempre uno strascico di sofferenza.
Alcuni giorni fa Hevrin Khalaf, l’attivista curda per i diritti delle donne in Siria e in primo piano per la pacificazione fra curdi cristiano-siriaci e arabi, è stata trucidata. Non voglio scendere nei particolari ma è inammissibile accettare che ancora si possa usare la violenza per far tacere chi vuole far sentire la propria voce.
Secondo un rapporto delle agenzie Onu la fame continua a crescere soprattutto nei paesi dell’Africa subsahariana, ma anche in America Latina, Caraibi e in Asia Occidentale.
I conflitti e gli eventi climatici estremi peggiorano le condizioni alimentari di questi paesi.
Allora penso allo spreco alimentare quotidiano che si fa nelle famiglie, a quello delle aziende alimentari o che commercializzano prodotti facilmente deteriorabili, dove una burocrazia e il costo dei servizi fanno che le stesse scelgano di “buttare” anziché fornire degli aiuti.
Vi è stata tuttavia una progressiva sensibilizzazione sia dai grandi nomi del Food sia nel concetto del cibo recuperato. Leggo che alcune associazioni e alcuni chef (sensibili all’argomento) mediante progetti sono riusciti a fornire i pasti ai meno fortunati.
In ultimo il riscaldamento globale della terra. Al di là delle polemiche di questi ultimi mesi, di fatto possiamo riscontrare un rialzo delle temperature; estati molto calde con mutamento anche degli eventi atmosferici che diventano sempre più violenti. Se da un lato la scienza e gli studi sono riusciti ad anticipare determinati eventi, poco si può fare nel momento che gli stessi raggiungono una potenza smisurata.
Purtroppo l’effetto serra dai gas presenti nell’aria, le deforestazioni, gli incendi delle foreste, sono alla base del cambiamento.
Mi sento impotente di fronte a queste cose, ma credo che la sensibilizzazione delle persone si possa fare parlando o scrivendo.
Ho la convinzione che ci siano degli equilibri politici mondiali ( troppo distanti da comprendere), per i quali non si potrà risolvere totalmente questi problemi.
 è importante per esempio differenziare e imparare l’arte del riciclo. Pensiamo ai nostri “vecchi”: in una casa non si buttava mai via niente, che fossero abiti, ma soprattutto cibo.
Non bisogna dimenticare che quello che facciamo ora potrà dare un futuro migliore ai figli o ai nipoti. Bisognerebbe tornare, a mio avviso, ad un maggior senso civico. Avere più rispetto dell’ambiente, delle persone, delle cose comuni che devono essere trattate al pari di quelle private.
Io ho cominciato a darne voce, avete voglia di farlo con me?

 

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