La Scozia racchiude numerosi luoghi incantati che meriterebbero di essere visitati almeno una volta nella vita...


Eccomi con un altro racconto di viaggio: la mente vola all’estate scorsa. Il tour della Scozia continua.
Abbiamo lasciato Nairn - Inverness e il castello che ci ospitava, siamo al Nord e ci spostiamo verso l'Isola di Skye. Il viaggio è di circa un'ora.
Strada facendo ci fermiamo per il pranzo in un accogliente ristorante. Il camino acceso nella sala da tè riscalda l'ambiente; ci troviamo al “Carron Restaurant” un ristorante a conduzione familiare.



I proprietari sono felici di ospitarci con i nostri due gemelli, la tavola è a misura di bambino, posate, piatti e bicchieri colorati infrangibili. Album e pastelli per colorare e poi il baby menù.
Siamo circondati dalle montagne e dai laghi, la cucina offre il meglio del pesce e della carne di questa regione.
Dopo un buon pranzo e una passeggiata nel verde ripartiamo.
Il paesaggio cambia, è più selvaggio, più aspro ma si rimane senza fiato quando ci si avvicina all'Isola.
Il tempo non è buono, la pioggia ci terrà compagnia per il resto della vacanza a parte qualche breve interruzione.
Fermo  l'auto scendo e da un punto panoramico scatto delle foto. Il tempo è grigio, le nuvole sono prepotenti ma lo spettacolo di fronte a me toglie il fiato. Il mare con il suo fiordo, terra mare e terra, le acque sembrano quelle di un lago, il paesaggio è brullo, in lontananza i cottage dell'isola. Benvenuti a Skye!

Risalgo in macchina, oltrepassiamo lo Skye Bridge,  il ponte sul Loch Alsh che collega  l'isola a  Eilean Bàn.
Prima della sua costruzione il collegamento con la terraferma avveniva via mare. Il ponte fu inaugurato nel 1995. Molti abitanti inizialmente ebbero come la sensazione di non abitare più su un isola, oltre al fatto che il pedaggio era molto costoso, fino a quando nel 2004 furono raccolte le lamentele dei cittadini e divenne gratuito.
L’Isola di Skye si trova nell’arcipelago delle Ebridi in Scozia ed è un luogo dalla natura incontaminata puntellata da villaggi di pescatori e castelli medievali.
Facciamo un giro in auto e a fatica troviamo il nostro cottage.  L'aria è fredda oltre alla pioggerellina che scende copiosa. Dobbiamo vestirci in fretta e ci sentiamo un pò straniti. Al cottage non ci aspetta nessuno e per un attimo ci sale un pò di agitazione. Dormire in auto non sarebbe stato molto emozionante! Chiamiamo il referente dell'agenzia a Milano e ci spiega che le chiavi solitamente vengono lasciate in un cassetta chiusa con un codice. Risolto il problema ci augura un buon soggiorno complimentandosi per la scelta: è uno dei cottage più belli dell'isola.
E credo che lo sia veramente:  è incantevole. Ad accoglierci Il tepore del caldo di casa.


Dall’enorme finestra della sala da pranzo, che si affaccia sulla scogliera, possiamo ammirare il paesaggio e il fiordo sotto di noi: ora è asciutto, ora l'acqua raggiunge le sponde grazie all'alta marea. Le barche che giacevano appoggiate sull'arenile ora galleggiano!!!
Poter guardare questo fenomeno in ogni momento della giornata è stupefacente. A volte basta spostare lo sguardo e il paesaggio è già cambiato.
Il cottage è disposto su due piani, nella sala un grande camino antico in legno e due divani ci invitano a rilassarci. La cucina è completa di ogni confort. Poi tutti su per le scale. I bimbi sono euforici. Tre enormi camere con  morbidi lettoni con copriletti dai colori pastello in patchwork.
Decidiamo di cenare fuori, il salmone è un ottimo piatto da gustare quasi ovunque, fish and chips non mancano mai.
All'indomani la colazione è tutto un programma. Siamo assorti e silenziosi, (strano per una comunità come la nostra con due gemelli), a goderci la tranquillità dei luoghi. Mi sento come Rosamunde Pilcher, credo che se vivessi qui potrei scrivere per ore ispirata dai luoghi.


La nostra prima gita sull'isola vede come destinazione Portree la cittadina più grande dell'isola e capitale. È un pittoresco villaggio a misura d'uomo e tanto verde. Si rimane incantati da questo paese: le casette colorate che si affacciano sul molo, le colline alle spalle e la baia. Il centro storico è un dedalo di viuzze, si sviluppa tra botteghe, pub e ristoranti tipici.
La Scozia racchiude numerosi luoghi incantati che meriterebbero di essere visitati almeno una volta nella vita. Così sono le magiche Fairy Pools, o “piscine delle fate”. Il loro nome ci porta immediatamente a ripensare alla  fiabe e leggende tipiche della tradizione scozzese.
Le Fairy Pools si trovano a sud del villaggio di Carbost (famoso perché vi si trova la Talisker Distillery), raggiungibili tramite una stretta strada che si snoda in un paesaggio da favola.
Lungo il percorso troverete al pascolo le mucche con i vitelli, ci fermiamo e i bimbi possono avvicinasi e scattiamo qualche foto.


Per raggiungere le Fairy Pools ci sono dei sentieri per il trekking a stretto contatto con la natura. Noi le abbiamo raggiunte in auto, a ridosso dell'arrivo ci sono diversi parcheggi liberi ma che necessitano di una bella passeggiata sulla strada principale. Ci fermiamo invece nel parcheggio a pagamento e da lì con una bella passeggiata sul sentiero di circa  una quarantina di minuti le raggiungiamo. Il momento migliore per godere della loro bellezza è senza dubbio subito dopo la pioggia.
Così è stato! Dalla nostra partenza bisognava attraversare un ruscello, che visto le copiose piogge appena terminate, non era più tale, i grossi massi posati per l’attraversamento erano immersi dall'acqua. Salvo avere degli stivali da pioggia era praticamente impossibile passare senza bagnarsi pur indossando scarpe tecniche, il guado era difficile e scivoloso.
Pertanto ci siamo tolti le scarpe, l’acqua era  fredda ma era divertente e ci sapeva di avventura, i piccini invece li abbiamo  portati in braccio.
Ma la sorpresa di ciò che si presenta ai nostri occhi è incredibile.  Il bosco si dirada lasciando spazio ai fiumiciattoli che si tuffano in tante piccole piscine naturali creando dei colori e degli scintillii magici, degni di una fata.
Eccoci arrivati, le cascate sono ai piedi dei monti Black Cuillins, dove il fiume Brittle ha origine. Sono una più bella dell’altra, scattate delle foto saranno un piacevole ricordo. 
È già ora di tornare. Si riparte e sulla strada del rientro ci fermiamo ad un piccolo golf club sul mare. È chiuso ma rimango a guardare il verde intenso e prepotente di questa natura che è così diversa da quella che siamo soliti vedere, guardo i green perfetti e lisci, ascolto il rumore del mare. C'è una panchina in legno sembra che mi voglia dire "siediti e respira questa aria". Se solo avessi saputo cosa sarebbe successo da lì a pochi mesi ci sarei stata più a lungo.


Siamo tornati al cottage. È talmente accogliente che facciamo la spesa e cuciniamo a casa. Viene buio presto. Dopo cena accendo il bollitore e preparo il tè. Prendo il libro e mi siedo sul divano, guardo fuori dalla finestra, piove e le luci dei lampioni creano strani giochi. Penso che delle serate così ne avremmo bisogno tutti, ci scaldano il cuore e ci aprono la mente!
È l'indomani:  dopo colazione facciamo ancora un giro e poi partiamo per la nostra ultima tappa.
Sulla nostra strada il famoso Eilean Donan Castle che sorge sulla omonima isola al centro della confluenza dei tre loch che formano il Loch Duich ed è attorniata dalla catena montuosa Cullin.


L'isoletta è collegata alla costa dove sorge il paese di Dornie attraverso un ponte percorribile solo a piedi.
Si dice sia uno dei castelli più celebri, famosi e fotografati della storia, qui sono state girate le scene dell’indimenticabile Highlander  L’ultimo immortale.
Piove forte e non possiamo visitare il castello, facciamo qualche foto che rimarrà grigia visto la leggera nebbia. Continuamo così il nostro tour.

Il Jacobite Train vi dice qualcosa?
Sono pronta a raccontare ma un pò di pazienza, le giornate qui sono lente…

Tour della Scozia

Edimburgo
Nairn - Inverness - Loch Ness

 

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