Chissà magari un giorno in un tempo a me sconosciuto tutto ciò si avvererà …..


Tra gli argomenti che mi stanno particolarmente a cuore vi è senz'altro quello che riguarda la gestione dei figli nella nostra società
Non voglio fare retorica ma è un Italia con un numero di disoccupati vergognoso, con una sanità che fa acqua da tutte le parti e dove qualcuno approfitta ancora sulle disgrazie delle persone per fare soldi.
Perché diciamolo il problema dell'Italia non è solo che paghiamo troppe tasse ma che riceviamo in cambio pochi servizi.



Se hai problemi di salute e richiedi di fare degli esami o delle visite in tempi stretti devi andare privatamente, se vai al pronto soccorso devi stare delle ore prima che un medico riesca a visitarti, se un persona anziana ha bisogno di assistenza i figli si devono dissanguare per farla assistere oppure (se ti va  bene) ti viene imposto in quale struttura accomodarlo (sempre pagando) senza tenere conto dei suoi bisogni o di quelli della famiglia che lo devono seguire, se hai un bimbo sotto i tre anni e lavori devi pagare un nido privato perchè in Italia NON ESISTONO NIDI PUBBLICI, la materna poi è un servizio part time.
L'orario va dalle 730 alle 1600 sabato escluso, con un susseguirsi di feste festività, ponti ,fermi scolastici, scioperi ferie estive. Il 30 giugno la scuola materna pubblica ( e a volte anche quella privata) chiude i battenti e riapre a metà settembre e non sempre a tempo pieno.
E così questi genitori disperati vanno alla ricerca di una baby sitter che ovviamente non è facile trovare, che ovviamente ti costa come il tuo stipendio o forse non basta e che ovviamente il nostro stato ci ricorda che va messa in regola con tanto di contributi e busta paga.
E così, eccoti madre sclerata che conti e riconti i giorni di ferie ( dal cedolino paga) nella speranza che ti bastino a coprire tutte le giornate di chiusura dell'asilo.Ovviamente le vacanze diventano un miraggio perchè o sono finite le ferie o sono finiti i soldi!!! eccoti madre che impazzisci davanti al termometro quando si mette a suonareindicandoti la febbre dei tuoi figli. Oddio e domani dove li porto? Non posso stare a casa ho una scadenza importante oppure siamo appena rientrati dalle vacanze di Natale!
Non parliano poi dell'arrivo dell'estate: i campi solari?  Nel comune in cui abito il comune lo gestisce solo per i bimbi dai 5 anni in su.... scusate mi sono persa qualche  cosa? Cosa significa dai 5 anni in su? No perchè parliamo tanto di discriminazione ma questo cos'è?
Quindi devi sperare di trovare un bel campo solare privato alla modica cifra ( i prezzi medi vanno dai 200 euro a cui devi aggiungere 5 euro per i buoni pasto  al giorno ai 400 tutto compreso) che nel mio caso raddoppiato per due fanno una bella cifretta!
Poveri figli! Figli di una società dove i genitori lavorano più per necessità che per diletto, non sono tutelati da nulla. Obbligati alle nostre levataccie mattutine e a passare 8 ore fuori casa, altro zoccolo duro è la flessibilità sul lavoro.
Riflettendo sulla situazione mi domando quanto lo stato italiano e le istituzioni interessate spendano in termini non solo economici per quello che è il futuro del nostro paese ora e sempre.
Vi dovrebbe essere una forte correlazione tra lavoro e scuola, il fulcro dovrebbe essere la famiglia cercando di contemplare le esigenze dei genitori e i bisogni dei bimbi.
Abbiamo tutti sentito parlare della scuola nordica, in particolare quella svedese,  considerata solitamente la "scuola ideale".
In Svezia c'è un sistema in base al quale fino al compimento dei 16 anni tutti gli studenti seguono lo stesso identico percorso formativo. La scuola materna  accoglie i bambini dall'età di 1 a 5 anni. La scuola pre-elementare  si frequenta a 6 anni. Dai 7 ai 16 anni c'è la scuola dell'obbligo, che prevede al suo interno 9 diversi livelli di studio. La scuola superiore, detta "Ginnasio"
Gli asili sono solitamente aperti tutto il giorno e vanno a coprire le otto ore lavorative in media dalle 7:30 del mattino alle 18:00.
La gestione del “pacchetto famiglia” svedese però è dalla nascita del bambino diverso dal nostro: i genitori hanno parecchi giorni di congedo dopo la nascita dei bambini circa  16 mesi. E anche i papà sono incoraggiati a prendersi tutti i 90 giorni che spettano anche a loro! Ed esiste un  incentivo chiamato  “gender equality bonus” che se i genitori si dividono in uguale parte la maternità/paternità, il loro stipendio aumenta di qualcosina.
Probabilmente anche la mentalità della famiglia nordica è diversa dalla nostra:
Il ruolo  dei padri non è solo una regola scritta. Il prendersi i giorni di paternità è solo un piccolo segnale di una società nella quale gli uomini ricoprono finalmente un ruolo molto più attivo nell'educazione dei figli, con i quali passano davvero molto più tempo.
E' vero che si dice che “l'erba del vicino è sempre più verde” però è altrettanto vero che bisognerebbe prendere spunto là dove le cose funzionano meglio e cambiare la mentalità. La scuola in genere, a mio avviso, dovrebbe istruire, educare, integrare, far crescere questi bimbi che diventeranno adulti nel rispetto delle regole ma anche del divertimento. La mia “scuola ideale” sarebbe quella dove vengono svolte attività sportive differenziate, corsi di musica danza o teatro , le lingue straniere dovrebbero essere parte di un progetto  per “essere cittadini del mondo”.
Non basta viaggiare ma è necessaria  la buona conoscenza delle lingue e delle abitudini del luogo che ci ospita, tale da renderci disponibili ad ascoltare voci e volti diversi, nel rispetto dell'identità storica e culturale di quel paese.
Dovrebbe insegnarci ad amare il  nostro paese, il tutto in collaborazione con le famiglie. La scuola non si deve sostituire ai genitori ma è parte integrate per la formazione dell'individuo.
Le attività extra scolastiche così come il tempo pieno, sono un fattore chiave per contrastare la povertà educativa e sono essenziali per rafforzare le capacità emotive, motivazionali e sociali.
A dirlo non sono io ma un'organizzazione importante come  Save the Children  e ancora “ siamo in un Paese in cui non sono le pari opportunità a determinare i percorsi educativi e di vita dei ragazzi, ma lo svantaggio ereditato dalle famiglie. La povertà economica ed educativa dei genitori viene trasmessa ai figli, che a loro volta, da adulti, potrebbero essere a rischio povertà ed esclusione sociale”, pertanto per molti la scuola può essere la svolta decisiva, la possibilità di intraprendere una strada piuttosto che un altra …..