... perché non conta quanto sia grande una casa ma quanto le sue finestre si aprono sul mondo...

Sono in montagna, immagino  di leggere un romanzo seduta sul divano nella mia comfort zone. Ho un plaid sulle gambe e ogni tanto sorseggio il the. Mi soffermo a pensare e lo sguardo vola oltre; i bimbi si divertono giocando nel verde davanti alla nostra casa che ci ospita: la nostra tiny house. 

Piccola è piccola ma è confortevole, all'interno la puoi arredare come meglio preferisci, utilizzando risorse green ed eco sostenibili ma al tempo stesso di design.

Di cosa sto parlando? Questo progetto è stato ideato dai due architetti italiani Massimo Gnocchi e Paolo Danesi. 

 

The Mountain Refuge è una giovane startup di tiny house o minuscole case.

In America sono sostenute da un movimento architettonico e sociale che sostiene la vita semplicemente in piccole case. 

Il progetto creato dai due giovani imprenditori mira ad una visione diversa. Lo descrivono come “ un rifugio che vuole trovare equilibrio tra sostenibilità e design. Non vuole assolutamente diventare nè un'icona di design, né un esagerato sistema tecnologico. The Mountain Refuge vuole rievocare l'archetipo tradizionale mediante principi compositivi contemporanei: la casa capanna, la suggestione di un luogo di origine”.

La tiny house  è una struttura in legno composta da due moduli uguali principalmente per una dimensione totale di circa 25 mq. con un modulo eventuale in aggiunta. 

La struttura non necessita di fondazione invasive o gettate di cemento e prevede una grossa vetrata.

Sì tratta di un sistema costruttivo prefabbricato e modulare: nella sua costruzione si cerca di ridurre le spese e gli sprechi di materiale. È facilmente trasportabile. 

Come dicevo all'inizio le sue dimensioni sono ridotte e lo spazio interno è  un open space. Uno dei vantaggi è proprio quello di poter personalizzare in base alle proprie esigenze.

Ed eccomi di nuovo seduta davanti alla grande vetrata,  il morbido divano che si trasforma in zona notte, due pouf che diventano due lettini. Dal lato opposto la zona giorno / cucina con la stufa a legna, due piccole finestre apribili che fanno filtrare i raggi del sole. In fondo il bagno completo di ogni confort. 

Riuscite a sentirlo anche voi? Cosa? La sensazione di serenità che pervade da questo luogo, è come fare un salto nel passato ma con le tecnologie del presente! 

In questo rifugio è possibile installare impianti tradizionali in base alle forniture locali oppure viverla off-grid.

Tradotto significa sconnesso dalla rete, in grado quindi di produrre in proprio l’energia elettrica o termica o raccogliere le acque piovane, filtrarle e poterle utilizzare ai fini domestici.

Io farei una scelta eco sostenibile non rinunciando ad avere comunque tutti i servizi. 

L’azienda al momento è in  fase di trattative con imprese degli Stati Uniti, dell’Europa, del Canada, della Nuova Zelanda e Australia. L’obiettivo è quello di  costruire e distribuire il Rifugio a prezzi competitivi.

Ma chi sono Massimo Gnocchi e Paolo Danesi? 

Entrambi hanno studiato alla facoltà di Architettura di Milano, dove si sono conosciuti. Inizialmente come compagni di studi, poi un’amicizia che nel tempo ha fatto sì che i due architetti potessero creare un progetto lavorativo.

Sono stati tra l'altro i vincitori del concorso internazionale di idee bandito dall'associazione culturale archiSTART e il comune di Carpineto Romano. 

L’obiettivo era quello di valorizzare il territorio ed il paesaggio dei Monti Lepini attraverso una serie di moduli ricettivi temporanei posti in prossimità dei sentieri montani più percorsi dai turisti. 

Questo progetto mi ha entusiasmata, come mi piacerebbe scappare ogni tanto dalla quotidianità: con la mia mini casa in un luogo tranquillo, distante dalla confusione alla ricerca di me stessa, di ispirazione e in armonia con la natura. 

Perché non conta quanto sia grande una casa ma quanto le sue finestre si aprono sul mondo. 

 

themountainrefuge

 

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Comments  

# Chiara 2020-09-07 11:19
Che idea geniale che hanno avuto questo due giovani architetti. Respiro serenità e benessere dalla tua descrizione, grazie come sempre Vivi
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# Vivi 2020-09-07 11:53
Grazie!!! Questo progetto mi ha colpito molto. Forse siamo tutti alla ricerca di serenità e potrebbe essere un utile strumento per raggiungerla. Inoltre è un progetto tutto Italiano!
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